La nebbia e la fotografia

La nebbia e la fotografia, un’accoppiata vincente

Il mese di marzo ha fatto registrare il record di ore di sole in molte località svedesi, soprattutto qui al sud, ed infatti, in 12 anni che vivo qui, non mi ricordavo un così continuo susseguirsi di giorni “assolati” e temperature decisamente miti. E nonostante ad inizio aprile il generale inverno abbia riprovato a tornare, continuiamo ad avere incredibilmente tante belle giornate.

Il mese di marzo ha fatto registrare il record di ore di sole in molte località svedesi, soprattutto qui al sud, ed infatti, in 12 anni che vivo qui, non mi ricordavo un così continuo susseguirsi di giorni “assolati” e temperature decisamente miti. E nonostante ad inizio aprile il generale inverno abbia riprovato a tornare, continuiamo ad avere incredibilmente tante belle giornate.

Se il bel tempo e la luce solare sono di grande aiuto a livello di umore, scacciando via l’apatia e la depressione che interminabili giorni grigi, molto più comuni, sono soliti portare, c’è da dire che non aiuta molto chi come me ama fotografare le foreste: ancora spoglie, e lasciando quindi penetrare molta luce e quegli sprazzi di cielo che tanto disturbano nella composizione, sono adesso luoghi insignificanti (sempre a livello fotografico, ovviamente!).

E allora che si fa? Si continua a controllare le previsioni meteorologiche attraverso decine di app e siti, a valutare la temperatura, l’umidità, lo sbalzo termico tra la notte ed il giorno, insomma tutte quelle informazioni che possano indicare la possibilità di trovare la nebbia. E dopo tante levatacce per delle uscite a vuoto, ecco che una mattina, finalmente, l’attesa e i sacrifici vengono ripagati: la nebbia è fitta e pesante sulla città ancora sonnolente, so già dove voglio andare, non resta che mettersi alla guida.

Adoro la nebbia, il suo mistero, lo stato d’animo che riesce ad infondere nell’anima e ad imprimere nelle foto; e, a livello fotografico, è un grande aiuto per la sua capacità di separare gli elementi e donare quella profondità, quella tridimensionalità a paesaggi, le foreste appunto, che altrimenti rimarrebbero piatti e banali. 

Nel video di seguito spiego tutti i vantaggi ed i trucchi per fotografare la nebbia:

Il posto che avevo in mente non ha deluso le mie aspettative e ho potuto godere di alcune ore di pace, totalmente immerso in un mondo ovattato, una secolare foresta di faggi misticamente tagliata fuori dal mondo. Tutto era fermo, statico, eppure nel silenzio assoluto imposto dalla bruma, il bosco era pieno, denso del cinguettio di uccelli che preannunciano la primavera. Una sensazione bellissima, un’oasi di pace misteriosa, intrigante ed avvolgente. 

E l’occasione, finalmente, per qualche fotografia…

Attrezzatura utilizzata per queste foto: NIkon D750 + Nikon Nikkor 24-120 f4

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