Perché?

Ho appreso solo ieri che il 17 marzo il CDM ha approvato la proposta del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, di “offrire all’Ucraina mezzi e risorse per riedificare il Teatro di Mariupol appena sarà possibile. I teatri di ogni paese appartengono a tutta l’umanità”. Questo impegno, insieme ai 110 milioni donati dal nostro Governo all’Ucraina, tralasciando invece il discutibile invio di armi, non può che fare onore al nostro Paese, sempre pronto ad aiutare tutti coloro che sono in difficoltà.

Proprio tutti?

Scusate, ma io non riesco ad accontentarmi delle favolette a lieto fine che ci raccontano, proprio non le sopporto, soprattutto quando un lieto fine non lo vedo e, ancor di più, quando non trovo un senso nella fiaba stessa.

Mi riferisco, e qui qualcuno storcerà la bocca, al perché si aiutino gli altri e non si guardi all’interno del nostro Paese, per esempio alla popolazione colpita e affondata dal terremoto del 2016! Certo, si possono fare tutte e due le cose e, sicuramente, una non dovrebbe esonerare l’altra; ma se, per esempio, Amatrice ha ricevuto il suo Auditorium con un cinema e un teatro (“che dovrebbe appartenere a tutta l’umanità”) solo il 31 luglio del 2021, ossia a quasi cinque anni dal terremoto, posso chiedermi il perché? Se la posa della prima pietra de La Casa Futuro, sempre ad Amatrice, è avvenuta solo il 15 ottobre 2021, posso farmi delle domande? E se la ricostruzione è andata e va ancora al rilento, posso ipotizzare che qualcosa nel nostro sistema, e nel modo di aiutare chi è in difficoltà, non funziona?

Nel 2020 tornai in quelle zone e, sotto la spinta delle persone conosciute ed incontrate durante Wandering Italia, e alle quali sono rimasto molto legato, girai un video per mostrare le condizioni in cui versavano ancora quelle zone, a quasi quattro anni dal disastro. Lo ripropongo oggi perché non penso che la situazione sia tanto migliorata.

Lascio a voi il compito di trovare un senso e una morale alla favoletta…


27 thoughts on “Perché?

  1. Perché queste sono le cose che fanno più “colpo”.
    Oltretutto, e qui altri storceranno il naso, tra le tante cose da ricostruire forse un teatro, se non hai neanche più una casa, non è poi così urgente.
    Comunque, se non sbaglio (non ho seguito nei dettagli), siamo ancora a livello di “impegno”, quindi magari passeranno anni anche per la realizzazione di questo progetto.

  2. Purtroppo qui si passa sempre avanti ad un altro, e sono convinta che dall’altra parte pensano anche… “ non è grave in fin dei conti sono abituati, quindi farli aspettare ancora un po’ non è peccato”… Per me funziona proprio così nella testa dei nostri governanti e delle nostre amministrazioni.

    1. Mi da del lei? 🤣
      Purtroppo, cara Nadia, gli italiani si dimostrano essere sempre più un popolo bandierina (ovviamente, mi riferisco alla massa 😉)

      1. Beh, qui l’età non conta. Ci interfacciamo tutti sullo stesso piano. Seguo blogger che hanno 20 anni e altri ben oltre i 70.

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