Sono tornato… e dico la mia.

Dico la mia sulla questione e gestione pandemia in Italia, da esterno e per quel poco che ho visto:

Non entro nel merito dei tamponi, contagi e asintomatici, dico solo che ho visto una Roma deserta di sera e di notte, sia quelle due tre volte che so uscito, sia dal balcone di casa: 5 macchine ferme al semaforo di Colli Albani, su via Appia direzione centro alle 10 di sabato sera, la dicono lunga.

Molti amici e conoscenti, che fanno mille lavori diversi, stanno quasi “co le pezze ar culo”.

I miei, e molti come loro, per esempio tutti i loro amici, non escono più se non per necessità: questo vuol dire niente più ristoranti, cene tra amici, teatro, presentazioni di libri e così via. Questo spiega anche perché in giro di sera e di notte non si vede nessuno.

Le 8000 e passa licenze de taxi a Roma possono uscire a turno solo 12 volte al mese, così lavorano poco ma tutti, altrimenti non lavorerebbe nessuno.

Adesso: il popolo italiano si è dimostrato responsabile ed è stato egregio durante il primo lockdown, nonostante tutto.Non sarebbe ora che non si chiedessero solo sacrifici ai cittadini, ma si facesse qualcosa DI SERIO E CONCRETO per risollevare la Nazione?

Dormo tranquillo?


17 thoughts on “Sono tornato… e dico la mia.

  1. Hai ragione da vendere. In questo momento c’è un grottesco scaricabarile esclusivamente sui cittadini: se le cose vanno bene è merito dello Stato, se vanno male è colpa dei cittadini. Se si vuole chiudere di nuovo, si tenga presente che le categorie colpite vanno supportate economicamente senza se e senza ma; quello che sta succedendo ora invece è che formalmente è tutto aperto, ma la comunicazione emergenziale è martellante, la gente logicamente ha paura e riduce le proprie attività…e le attività falliscono. Quando la bomba sociale scoppierà non sarà un bello spettacolo.

    1. D’accordo con te sullo scaricabarile, come sempre d’altronde, visto che poi in Italia nessuno paga.
      E sono d’accordo anche sulla bomba sociale: ci aspettano periodi bui…

  2. Io non dormo tranquilla. Abito alle porte di quella che una volta era chiamata la Città Giardino, Varese, ora ridotta a spettro di se stessa dal precedente lockdown. Saracinesche chiuse definitivamente, poca gente in giro, risse tra immigrati in pieno centro. Nulla di buono e sopratutto di chiaro all’orizzonte…

  3. A giudicare da quello che vedo nella mia città (abito vicino Varese) dico che si “è mollato troppo e troppo presto”, quì pare che fino a ieri (giorno di entrata in vigore del nuovo DPCM) la stragrande maggioranza abbia bellamente ignorato ogni regola di prudenza ed ora ne vediamo il risultato.
    Non dubito che tu abbia trovato una Roma deserta, qui è stato e continua ad essere tutto il contrario, da quando i locali hanno riaperto ho visto solo bar e ristoranti belli pieni, e fin qui ci sto, peccato che le distanze sono andate a farsi benedire, la mascherina è diventata un oggetto decorativo e, in compenso sono aumentati gli atti fi bullismo e le risse.
    Fare qualcosa di serio e concreto per risollevare la nazione? Certo che va fatto e,quantomeno ci stanno provando… se non fosse (tanto per cambiare) per la stramaledetta burocrazia che invece semplificata- come hanno più volte annunciato- risulta più complicata di prima.
    Non so che dirti, la preoccupazione ce l’ho, ma il numero di casi, ricoveri e morti è in costante aumento (oggi 8.804 positivi, 83 morti, 299 ricoverati con sintomi e 47 in terapia intensiva) secondo me bisognerebbe prendere misure anche più severe.
    Certo è indubbio che di Covid “si può” morire, ma di fame “si muore” di certo.
    Credo che nessuno abbia la soluzione pronta in tasca, possiamo solo fare del nostro meglio e sperare che finalmente tutti, e sottolineo tutti, capiscano che il Covid non è un gioco di ruolo e bisogna prendero sul serio, molto molto sul serio.

    1. Molto strano quello che mi racconti, ossia del fatto che a Varese era completamente diverso da Roma dove ho visto molti con la mascherina, anche prima dell’obbligo, le code fuori dai negozi e, purtroppo, i locali con molta meo gente del solito. Poi certo, c’erano anche i pub pieni e senza distanziamento sociale, ma la gente i giro era decisamente meno.
      Non lo so, ci sono parecchi puti di domanda su tutta la questione, so solo che stiamo andando, tutti, verso periodi veramente bui…

      1. Precisiamo: abito in provincia di Varese, a Varese magari è andata diversamente, ma ad esempio, a quanto midcono amici che ci abitano, a Milano è andata ancora peggio.
        Purtroppo concordo con te: ci aspettano davvero tempi bui.

  4. Dove abito io c’è stato un rilassamento che ha portato alla situazione preoccupante che stiamo vivendo…ed eravamo una delle regioni ‘covid-free’. Ma il turismo doveva essere incentivato e allora…tutti qui a fare vacanza…e a portare quel virus che NON E’ MAI MORTO, benché certi luminaruccoli lo abbiano gridato ai 4 venti.
    Qui i paesini sono sparpagliati in un territorio che non incentiva la comunicazione e gli ospedali (pochi) cominciano ad essere quasi saturi. …Ma anche nel mio paesino di poche anime non siamo stati in tantissimi a tenere la mascherina (almeno all’esterno) anche d’estate e fino ad ora.
    Altro che buon senso degli italiani, Manuel! Sono contenta per i tuoi concittadini romani. Non posso dire altrettanto per molti miei compaesani e conterranei.

    1. Dove vivi, per curiosità?

      Guarda, ci sono troppe cose oscure e più si scava, o si pensa, e più non se ne esce.
      Adesso hanno chiuso i locali, ma i ragazzetti si ritrovano in piazza (così mi dicono in molti da diverse parti) e senza mascherina.
      Perché non adottare veramente il pugno forte? E perché non averlo fatto dall’inizio?

      Troppe domande senza risposte, so solo che tanta gente sta senza o sta perdendo il lavoro… e questo farà più vittime del Covid…

      1. Isolana sono. Dirimpettaia dei tuoi concittadini.
        A giugno eravamo covid-free. È bastato aprire locali e discoteche e si sono accesi i focolai. Dobbiamo dire un grande grazie a Briatore, per questo (non solo a lui ma principalmente). 😒 Va be’, va, lasciamo perdere chè mi si inacidisce il sangue.

      2. La cosa che mi manda in bestia è che la gente, dal 4 giugno, si è sbracata ed è andata ovunque, sbattendosene di chi aveva patologie pregresse o da chi abitasse lontana dagli ospedali etc… Le ferie sono sacrosante, eh. Io, al posto di Solinas, avrei chiesto ai sardi fuori sede da una vita (quelli che tornano qui solo per vedere i parenti) di non tornare per una volta, fatta eccezione per chi avesse genitori in condizioni di salute critiche (non per covid). E invece ha aperto le discoteche altrimenti Briatore, poverino, sarebbe andato in bancatotta.
        È solo l’inizio ma i posti in terapia intensiva stanno finendo e noi siamo circondati dal mare perciò per ogni emergenza bisogna fare un gran casino. Per carità!
        Sorvoliamo sugli imbecilli autoctoni che non hanno capito un cacchio della situazione riportando l’opinione di chi gli ha raccontato ciò che volevano sentirsi dire.
        Qui a casa nostra, per esempio, parecchie persone sono venute a farci visita e non avevano la mascherina. Io, quelle pochissime volte in cui sono andata a trovare delle persone, la mascherina l’ho portata per tutto il tempo, rifiutando anche un eventuale caffè. E mica stavo proteggendo me!
        Sono furente. Capisco il tuo amico di Olbia.

      3. Purtroppo i cretini ci sono sempre, e sono riusciti a rovinare il lavoro di tanti che hanno provato, e stanno ancora provando, a fare di tutto per limitare la diffusione rispettando le regole basilari ed evitando di andare in giro a casaccio o tanto per…
        Purtroppo sentivo poco fa alla radio che in alcune regioni, Campania, stanno pensando ad un nuovo lockdown…

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