Essere pronti / To be ready

Se succedesse… saremmo pronti? Veramente?

Stanotte mi sonno svegliato all’improvviso, con una strana sensazione addosso dettata dal realizzare completamente quello che sta realmente accadendo. E quello che potrebbe accadere…
Impossibilitato a dormire, ho allora iniziato a cercare di calmarmi i pensieri, prima, e di riflettere poi.

Ho pensato alla mia famiglia, mia figlia per prima, poi i miei genitori, mio fratello, gli amici, quelli vicini e quelli lontani; e ho pensato, o meglio ho realizzato, che potrei rischiare di non rivedere alcune di queste persone.
Allora, nell’immensa sofferenza e nella raggelante paura di dover accettare una simile prospettiva, mi sono chiesto:

Se succedesse… saremmo pronti?

Non penso che si possa mai essere pronti a separarsi da chi si ama, quindi, per evitare di perdere il lume della ragione nel dolore lancinante di una simile possibilità, ho cambiato punto di vista:

E se succedesse a me… sarei pronto?
E gli altri, lo sarebbero?

Sicuramente non sono pronto a morire, nessuno lo può essere mai veramente, perché alla fine abbiamo tutti ancora tante cose da fare, tanti sogni da realizzare, tante cose da vedere e vivere, non fosse altro che vedere crescere i propri figli.
Ma lo ammetto, se proprio dovesse succedere, sarei comunque sereno e mi preparerei a lasciare questa vita senza rimpianti.

Perché l’ho vissuta, perché l’ho cambiata, perché ne ho preso io in mano le redini.
Perché ho fatto le mie esperienze, perché ho coronato tanti miei sogni, perché sono arrivato a conoscermi ed amarmi così profondamente da riuscire ad accettare tutto di me e della mia vita.
Perché sono sereno e in questa serenità vivo la mia esistenza. Giorno per giorno.

E gli altri? Avrebbero gli stessi pensieri? La stessa serenità?
E voi?

Se la risposta è no, se ci sono troppi rimpianti per le cose non fatte, per le cose non dette, per i sogni non realizzati, per la sensazione di avere sprecato il tempo, la vita…

Che cosa cambierà quando questo incubo sarà finito?

If it happens … would we be ready?

Tonight I suddenly woke up, with a strange feeling as completely realizing what is really happening. And what could happen …
Unable to sleep, I then started trying to calm my thoughts first, and then reflect.

I thought of my family, my daughter first, then my parents, my brother, friends, near and far ones; and I thought, or rather I realized, that I could risk not seeing some of these people again.
So, in the immense suffering and chilling fear of having to accept such possibbility, I asked myself:

If it happens … would we be ready?

I don’t think you can ever be ready to separate from those you love, therefore, to avoid losing my mind in the excruciating pain of such a possibility, I have changed my point of view:

What if it happens to me … would I be ready?
And the others, would they be?

Surely I’m not ready to die, nobody can ever really be, because in the end we all still have many things to do, many dreams to achieve, many things to see and live, first of all to see our children grow up.
But I have to admit it, if it’s going to happen, I think I would be serene and ready to leave this life without regrets.

Because I lived it, because I changed it, because I took the command of it.
Because I have made my experiences, because I have crowned so many of my dreams, because I have come to know and love myself so deeply that I can accept everything about myself and my life.
Because I am serene and in this serenity I live my existence. Day to day.

And the others? Would they have the same thoughts? The same serenity?
And you?

If the answer is no, if there are too many regrets for things not done, for things not said, for unfulfilled dreams, for the feeling of having wasted time, life …

What will change when this nightmare will be over?


25 thoughts on “Essere pronti / To be ready

  1. Ciao Manuel
    L’unica speranza per il momento è che noi e i nostri figli capiscano ora l’importanza di ciò che ci manca di più , il contatto umano, il tepore di uno sguardo incrociato per strada senza una maschera che metta ancora più distanza rispetto ai due metri che ci separano. Teniamo duro Manuel! Quel che non uccide fortifica! Forza ….gio’ ….dal profondo Bergamo

    1. Esatto Gio’ e proprio i bambini, che in questi giorni stanno vivendo questa situazione, mi danno speranza per il futuro: uscirne fuori più belli e forti di prima.
      Un abbraccio forte a voi e tutta Bergamo ❤️❤️❤️

  2. Bella domanda quella di capire se abbiamo mai preso per le redini la nostra vita. Sono felice per chi sostiene di averlo fatto. Io preferisco non pensare alla risposta. C’è sempre un lato positivo in tutte le scelte che abbiamo fatto… Anche se poi ne avremmo fatte altre.

    1. Quello indubbiamente, e anche gli sbagli sono da ringraziare se ci hanno portato a essere sereni oggi, o comunque migliori di ieri.
      Ecco perché, se c’è qualcosa di cui non siamo contenti oggi, possiamo fare le cose differentemente, per avere meno rimpianti domani…

  3. Due volte mi sono trovata vicina alla possibilità di morire, da piccola, ed ero terrorizzata. E tre anni fa, con uno stato totalmente diverso. Non sapevo come sarebbe andata a finire, ma sapevo che, in un certo senso, avrei fatto ritorno a casa, anche se lo stato d’animo non era dei migliori. Fortunatamente, la cosa si risolse nel migliore dei casi. Però, come hai detto tu, nel caso contrario, il mio dispiacere sarebbe stato quello di lasciare i miei cari, soprattutto mia figlia, vederli nel dolore. Non voglio neppure pensare alla possibilità di non vederli più, non reggerei, ho già perso molti famigliari e poi, ho ancora qualcosa da portare a termine 🙂 Spero solo che questo periodo drammatico, finisca il più presto possibile e le persone maturino in cuor loro una nuova e importante consapevolezza, vivere con più semplicità, rispettando sé stessi, gli altri e il pianeta, che è quasi agonizzante, forse dovevamo toccare il fondo.

    1. Le tue esperienze, per le quali mi dispiace immaginando la situazione, sono quelle che segnano un giro di boa nella vita delle persone, perché solo chi è stato troppo vicino alla morte ha poi cambiato radicalmente la scala dei valori della vita, in meglio. Adesso dovremmo essere tutti in questa situazione , ossia stiamo toccando il fondo, come dici tu, e potremmo essere veramente giunti alla fine… e allora, non è il momento di pensare a cambiare la propria vita se questa decidesse di darci una seconda possibilità? 😉
      Buona giornata e buona quarantena ❤️

  4. Per troppo tempo non lo abbiamo fatto. Ora siamo costretti a riflettere, (spero che lo facciano in molti) a fermarci, e ben venga la paura se serve a farci cambiare atteggiamento. Non aver paura, non è da eroi, ma da incoscienti. Per la quarantena, sono abbastanza fortunata, ho molto verde intorno a casa mia e molti alberi, quindi non posso lamentarmi. Buona serata a te! 😊

  5. La morte fino all’altro ieri metaforico era un tabù per noi bambini viziati dall’ultimo modello di smartphone… ora è qui, sopra di noi… E bene fare un serio esame, come giustamente hai fatto tu. Siamo pronti? Io sì rispetto la mia morte, non sarò mai pronta verso l’eventuale morte di un mio familiare. Non voglio neanche pensarci. Buona serata 🐞🐞🐞

  6. So beautifully penned.. You know.. I THINK (key word), I would be ok… I love my life, I’m not ready but if it was time, I have no regrets, lived an amazing life but I don’t think my kids would be ready to say goodbye. That would be tough but hopefully they would have enough inside of them of me, they would carry on.. ❤️ Cindy

    1. Thank you, Cindy!
      And yes, leave children behind and alone wouldn’t be easy for anyone. But teach them, by example, to live the life i a way to do not have regrets in the end is our responsibility 😉 ❤️

  7. Manuel, anche io ho spesso questi pensieri. Da un lato, per quanto mi riguarda, sono frutto di tratti depressivi latenti e camuffati; dall’altro, nascono dalla consapevolezza di come va la vita.
    Io non sono pronta a morire, ho ancora troppe cose da fare! Come dici tu, non sono pronta anche perché ho qualche rimpianto ma soprattutto il. desiderio di cambiare le cose e raggiungere alcuni obiettivi.
    E non sarei pronta neppure a lasciare le persone a me care. Quando ci penso, prontamente scaccio l’immagine. Ma dopo tutto, forse, pensarci è anche un modo per esorcizzare la paura.
    Grazie Manuel, un caro saluto.

    1. Come dicevo, è totalmente comprensibile che non si potrà mai essere completamente pronti a morire, neanche se uno dovesse campare 400 anni e aver fatto tutto quello che voleva.
      Ma visto che capiterà, e visto che questa pandemia ci ha ricordato che può capitare da un momento all’altro, sarebbe ora di vivere per aver meno rimpianti possibili quando succederà
      Ovviamente spero il più tardi possibile 😃😉

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