I nuovi Valori / The new Values

Apprendo oggi che la signora del “Non ce n’è coviddi!” è sbarcata su Instagram e in poco tempo ha raggiunto e superato 100mila follower. Qualche mese fa parlavo dei nuovi valori…

Ho trovato questa foto e penso che, purtroppo, rispecchia al 100% la situazione social attuale… e mi lascia perplesso.
E non parlo del fatto che sulle centinaia di pagine di fotografia su FB (dove ho smesso di pubblicare) una foto fatta male e con un cellulare, ma che ritrae una donna seminuda, riceva più likes di tante belle foto di paesaggi, arte, o animali.
I likes sui social lasciano il tempo che trovano, almeno per me e a parte soddisfare il bisogno innato di essere accettati, non ne vedo l’utilità.
Ma io ho 44 anni e so come gira il mondo…

Il “problema” è che ho una figlia, di 3 anni, che in un batter d’occhio sarà teenager…
Io posso fare di tutto per farle capire la realtà delle cose, che essere è più importante che apparire, che non è l’essere accettati da gli altri a renderci migliori o felici, ma è il conoscere se stessi, l’accettarsi, il piacersi nonostante tutto e tutti!
Ma se il mondo gira a questa maniera, se la mia voce si perde nel grido super-amplificato dei socials che sempre più governano la nostra vita… che strada seguirà?

Sono questi i soli valori importanti adesso?
Basta veramente essere belli, provocanti o addirittura solo mostrare un culo e un seno per piacere e piacersi?

PS
Per curiosità ho fatto un giro su TikTok, l’ultima piattaforma per adolescenti… dategli uno sguardo e, se avete figli, riflettete e giudicate voi…

Today I go a bit off-topic, but not even so much at the end.

I found this photo and I think, unfortunately, it reflects 100% the nowadays life on socials… and leaves me perplexed.
And I am not talking about the fact that on the hundreds of pages of photography on FB (where I stopped publishing) a photo made badly and maybe taken by a mobile phone of a half-naked woman receives more likes than many beautiful photos of landscapes, art, or animals.
The likes on social are quite useless, at least for me, and apart from satisfying the innate need to be accepted, I don’t see their importance.
But I’m 44 and I know how the world goes…

The “problem” is that I have a 3-year-old daughter who will be a teenager in the blink of an eye …
I can do everything to make her understand the reality of things, that being is more important than appearing, that it is not being accepted by others to make us better or happy, but it is knowing ourself, accepting ourself, enjoying oureself despite everything and everyone!
But if the world turns in this way, if my voice is lost in the super-amplified scream of the socials that increasingly govern our life … which path will she follow?

Are these the only important values ​​now?
Is it really enough to be beautiful, provocative or even just show an ass and tits for pleasure others and ourself?

PS
Out of curiosity I took a ride on TikTok, the new popular platform for teenagers … take a look and, if you have children, reflect and judge yourself …


46 thoughts on “I nuovi Valori / The new Values

      1. Certo, in questo senso lo spero anche io…anzi, nel mio piccolo ho già cominciato col prendere le distanze da tutto ciò che è elettronico, da tutto ciò che è social, da tutto ciò che vorrebbe sostituirsi agli esseri umani con la pretesa di aiutarli.

      2. hai fatto bene, se puoi… Io cerco di limitare i danni, ma per lavoro i social sono importanti.
        Poi ripeto: non sono il male assoluto, anzi, dipende da che uso se ne fa, che cosa si vuole proporre e cosa si vuole vedere…

  1. allora io credo che, per fare in modo che la tua voce di genitore non si perda tra le mille voci urlanti dei social, sia utile educare a essere critici. lungi da me dire come educare un figlio ma la cosa che a me è stata utile è crearmi una mia voce critica personale dove, di fronte a degli interrogativi, rispondevo con le mie idee sul mondo e con i miei valori. credo questo possa salvare tutti dall’esibire immagini di sé che non corrispondono a come siamo in realtà.
    poi per i likes riguardanti foto di paesaggi, dipinti ecc non posso che essere d’accordo con te: non sono di interesse nei social dove la cosa più importante è esibire se stessi come dei prodotti pronti al consumo. grazie per la tua riflessione.

    1. Ciao Alessandra e grazie del tuo spunto prima di tutto.
      In un film, non mi ricordo quale, dicevano di come sia strano che per fare ogni cosa abbiamo bisogno di licenze, attestati, corsi e documenti e di come nessuno ci insegni ad essere genitori… Alla fine ognuno cerca di fare il suo meglio e, sicuramente, ognuno finisce con il fare i propri sbagli. Sicuramente cercare di infondere la sicurezza ai prorpi figli, soprattutto in questo contesto, è importantissimo e, come te, la capacità di scegliere e domandarsi quale possa essere la risposta giusta. Cercherò, cosa che ho fatto da sempre, di insegnarle che quello che la farà stare veramente bene dovrà essere quello che dovrà inseguire, anche se fosse contrario a tutto quello che il mondo attorno dice. Spero di riuscirci, chissà…
      Grazie ancora per lo spunto 🙂

      1. sono d’accordo con te. per amare o fare tutto con amore ci vuole immenso coraggio. non sempre siamo capaci di avere il coraggio e anche il coraggio di amare. perché amare significa rinunciare a portare una maschera e cedere una parte del potere di sé sulla persona che si ama. ecco perché è così difficile.

      2. Mi unisco alla preoccupazione di genitore e anche io, sebbene la mia pulcina abbia meno di due anni, sto cercando di seguire la strada del ragionamento. Penso o forse spero, che insegnandole a capire il perché delle piccole cose, impari ad usare la logica per ogni situazione. Ovviamente sarà più complicato quando durante l’adolesenza tutta una serie di nuove emozioni e paure prenderanno il sopravvento, ma, meglio fare un passetto per volta. Per quanto riguarda la storia dei like…condivido a pieno e mi auguro, che come tutte le mode, presto incontri il suo declino.

      3. Da genitori è una bella preoccupazione, anche perché non oso immaginare come sarà il mondo frÀ una decina d’ani quando le nostre bambine, la mia ne ha tre e mezzo, inizieranno forse il loro periodo più complicato e importante, ossia l’adolescenza. Il mondo va a vanti e cambia velocemente, spero solo che noi riusciamo a stare al passo co i tempi e che, nel frattempo, facciamo del nostro meglio per preparare le piccole ad affrontare la vita.
        Speriamo di riuscirci e speriamo in un cambio di tendenza …

  2. Concordo pienamente. Anch’io, forse, sarò una persona utopica perché confido in un’inversione di marcia dove conta l’interiorità di una persona e non l’esteriorità.
    Chissà se abolissero i “like”…

  3. Penso che per certe persone sia difficile cambiare, perchè soffrono di una vera e propria dipendenza dai like, cercano continue conferme e… non è mai abbastanza. Se dipendesse da me, i social chiuderebbero, l’unica foto che ho in rete è quella del profilo, pubblicata dopo anni di blog. Non amo essere fotografata né essere al centro dell’attenzione, si va da un estremo all’altro… ma tra i due estremi preferisco il secondo. Non vorrei essere ripetitiva, ma tra un palestrato con la zucca vuota :/ e un bel tramonto… beh… ce ne corre, secondo me.
    Sì, le cose dovrebbero cambiare… devono cambiare.

    1. Diciamo che la voglia di apparire c’è sempre stata, e conn questa quella di essere accettati… ma adesso è più facile e per questo crea falsi miti e dipendenza.
      E non tutti preferiscono il tramonto, purtroppo…
      Ma noi cerchiamo di cambiare le cose 🙂

  4. Ciao Manuel,
    finalmente un uomo che lo dice! Premesso che piace anche a me una BELLA foto di una (bella) donna, nuda o vestita elegantemente, non ne posso piu’ di vedere ovunque (almeno su internet, ho buttato via la televisione 14 anni or sono) foto di tette e culi, piu’ raramente gambe ne’ di sentire commenti di maschi riguardo a tutte quelle che passano per strada (da che mi ricordi di quand’ ero piccola e ascoltavo i commenti di chi era piu’ grande di me e poi anche dei coetanei: sono sempre gli stessi argomenti! Mi sono fermata ad un passo dal guardare anch’ io tette e culi con lo stesso occhio dei maschi, tanto mi ha condizionata l’ insistenza ripetitiva dei loro commenti). Riguardo ai figli, per me e’ essenziale che un genitore sia presente, offrendo un esempio valido e stabile da seguire, senza imporsi “contro” altre proposte che vengono dall’ esterno. Citando sua maesta’ Ranja di Girodania “you don’t kill a bad idea with a bullet, but with a better idea”. Ho un figlio adolescente, da sempre cerco di insegnargli ad usare la sua testa e ad essere critico, a non credere a qualcosa senza averci ragionato sopra, nemmeno se glielo dico io: riconosco davanti a lui la mia fallibilita’ di persona e i miei limiti, ho sempre da imparare, soprattutto da lui. Per cercare di staccarlo dal computer gli propongo altre cosa da fare insieme a me, che – a parte lo sbuffo iniziale per definizione – poi gli interessano. Se io accetto mio figlio per quello che e’, lui non avra’ bisogno di essere accettato e apprezzato dal resto del mondo (cosa che, comunque fa piacere a chiunque: ma c’e differenza tra desiderare qualcosa e averne bisogno a tutti i costi). La tua voce di genitore e’ unica ed essenziale per tua figlia: le cretinate dei social passano e vanno, le idee solide di un genitore restano, chi non puo’ fare affidamento su genitori affidabili, cerca idee a cui appigliarsi altrove (social, correnti di pensiero, religioni…). questi sono solo spunti di riflessione, lungi da me dare consigli o pontificare sul mestiere di genitore 🙂

    1. eh, sicuramente il ruolo di genitore non è facile per nessuno, ma sono perfettamente d’accordo con te quando dici che siamo noi ad insegnare loro ad accettarsi. Almeno lo spero, ci proviamo.
      Certo, rimane difficile perché, appunto, la nostra è una piccola voce in un mondo che strilla il contrario. Ma se quella voce entra dentro i nostri figli, saprÀ suggerire loro la strada da seguire…

  5. Guarda Manuel…io ho tre figli di tre età diverse che usano PC tablet e cellulari,sia per studio che per lavoro e ovviamente utilizzano i social e posso dire che sarà inevitabile ma l’educazione vostra sarà importantissima .
    Ergo non preoccuparti…al momento giusto farete le cose giuste e per ora godetevi la cucciolina 😊

  6. Hai sollevato una questione molto importante, per quello che mi riguarda come donna, come essere umano, come potenziale madre. Io non ho figli ma vorrei davvero averne prima o poi…
    Solo che qualche volta rifletto e giudico…rifletto e giudico….rifletto…
    e giudico.

    ciao! 🙂

    1. ciao, e scusa per la risposta tardiva, ma ho trovato il tuo commento nello spam 🙁
      Sicuramente è un bel dubbio, forse è normale aver paura del futuro e di dove finiranno le nuove generazioni.
      Mi sembra che ache Seneca se ne lamentasse 😉

  7. Deprimente, purtroppo adesso la moda è fotografa mezzi nudi con le tt x aria o il sedere e dicono tutti wow!!!
    E se ti fotografi vestito anche se elegante o sportivo non ti dicono mai nulla o poco.
    I giovani di oggi sono molto più propensi a stare incollati al web giorno e notte.
    E non sanno più andare in giro a giocare fuori casa o guardarsi un film o addirittura leggere un libro.
    Peccato…

    1. Hai fatto un breve ma veritiero ritratto della società odierna, delle nuove generazioni e dei loro valori.
      La storia di Willy non è un caso, purtroppo…
      E questo fa ancora più paura…

  8. Il mio vicino Totoro❤️ Sono una grande fan dello Studio Ghibli. Il tuo post fa molto riflettere e le tue preoccupazioni sono comprensibili. L’impressione che ho io è che sui social molti stiano sempre a criticare il prossimo e offenderlo pesantemente per qualsiasi cosa. La gente è sempre più incattivita. Molti dei follower sotto il profilo della signora ‘non ce n’è coviddi’ saranno lì solo per insultarla, deriderla, se non peggio. Ed è così triste. Per non parlare dell’esibizionismo e la gara ai like tra i giovani. Spesso sono supportati dai genitori. È un sistema malato che misura quanto vali in base ai mi piace ricevuti. Ma, come hai scritto anche tu, Facebook o i social in genere non sono il male. Possono essere usati responsabilmente. Conosco molte ragazzine con la testa sulle spalle. Moltissimo peso ha il modo in cui si è educati. Se la tua bambina verrà su con sani valori e fiducia in se stessa (e ne sono certa visto che ti poni il problema sin da adesso) sono certa che andrà bene.

    1. Lo spero ache io, ma io sto pensando da qui a un decennio, quando mia figlia avrà 14 anni, e visto come vanno le cose, non sono affatto tranquillo.
      Sui social i bambini, perché molti quelli sono, sono pronti a vendersi per la notorietà; il messaggio della signora in questione, incita a fare qualsiasi cazzata, scusa il termine, per raggiungere la notorietà.
      Certo, non sono questi i valori che insegnerò a mia figlia, ma sembrano sempre più quelli imposti dalla società, adesso…
      E fra 10 anni?

      1. Puoi fare mille previsioni ma non servirebbe a niente. L’unica cosa che dipende da te è fare del tuo meglio ‘adesso’ per darle la migliore educazione possibile, che sarà la base della ragazza, poi della donna, che diventerà ‘domani’.

    1. Il web ormai fa parte della nostra vita, inutile negarlo. E se adesso molti teenager fanno di tutto per raggiungere la notorietà, o solo sentirsi apprezzati, non so come sarà quando mia figlia sarà teenager, ossia fra una decina di anni.
      E la cosa mi da da pensare…

  9. Non ho figli, ma la mia impressione è che oggi un genitore si trovi di fronte a due opzioni su come educarli: crescerli come mentecatti perfettamente inseriti nella società ritardata, oppure come normodotati socialmente esclusi e pieni di dubbi su se stessi. 🙄

    1. Eh, da genitore ti dico che è proprio quello il dubbio…
      Mia figlia potrà fare tutto quello che vuole, basta che la renda felice, perché la sua felicità deve essere la cosa più importante.
      La sua, e non quella dipendente dal compiacere gli altri.
      Questo il messaggio che provo a insegnarle, ma come dicevo, la mia è una singola voce in un coro che dice tutt’altro…

  10. condivido in pieno il tuo post e io ormai su FB non ci passo più, tengo Istagram per comunicare con gli amici, e si ho visto quell’obbrobrio di tikke takke come dico io! certo che lasciamo ai nostri figli dei valori davvero miseri…

  11. Ci sono persone invece che si mettono in bocca valori di umanità e solidarietà e poi sono tutto al contrario. Del resto viviamo in un mondo dove c’è la possibilità di mostrare i proprio alter ego e credere che siano reali. Io invece preferisco essere. Gli alter ego me li tengo stretti ma solo per fini artistici. Quando si scambia la finzione per la realtà senza essere sotto psicofarmaci è un bel problema. Buona vita Manuel ❤️

    1. Il problema è che ci stanno imbottendo di finzione proprio come fossero degli psicofarmaci per farci stare buoni.
      Ma io credo ancora che essere sia meglio di apparire 😉
      Grazie Stefania, e buona vita a te ❤️

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