La Svezia è veramente l’esempio da seguire? / Is Sweden really the example to follow?

Ecco il terzo, e spero ultimo, video sulla situazione coronavirus in Svezia.

Molti hanno riportato la Svezia come esempio da seguire nella lotta al coronavirus. Vediamo nel dettaglio come è stata affrontata la pandemia e quale è la situazione attuale…

Buona visione e fatemi pure sapere le vostre impressioni.

Here is the third, and hopefully last, video on the coronavirus situation in Sweden.

Many have praised Sweden as an example to follow in the fight against coronavirus. Let’s see in details how the pandemic was addressed and what the current situation is …

Have a look and please let me know your feedbacks 😉

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19 thoughts on “La Svezia è veramente l’esempio da seguire? / Is Sweden really the example to follow?

  1. Ho la sensazione che l’unico esempio che si poteva prendere della Svezia… era la mancanza (quasi totale) di stress con il quale è stato preso dalla popolazione questo virus … qui ci hanno bombardato con dati alla fine mai realistici … sappiamo di avere oltre due milioni di “sommersi” da Covid che non hanno un’identità. La verità è che gira… attacca e fa danni. Non credo ci siano esempi… credo ci sia solo da fronteggiare un attacco con i mezzi che più funzionano. Distanziamento mascherine igiene. Non abbiamo molto da andare a confrontare in altri paesi e nazioni. Guarda che sta accadendo in Brasile con 40 gradi… che sfata il mito… col caldo sparirà 😩 infatti vive e si spande. Uff.

    1. Ah, decisamente qui non si sono stressati, e non lo fanno: semplicemente guardano al gente morire e fanno spallucce, almeno fino a quando il morto non ce l’hanno in casa.
      I confronti fra Italia e Svezia non si possono fare, certo, ci sono troppe differenze: la Lombardia, per esempio è 1/19 della Svezia, ma ha la stessa popolazione – 422 ab/km2 contro 23 ab/km2 svedese – e noi, italiani, siamo sicuramente molto più vivi e sociali dei nordici (ci hanno anche incolpato e deriso di questo, come a dire che ci sta bene perché noi ci abbracciamo e baciamo troppo… o abbiamo troppa vita sociale 😡😡).
      Il confronto per quanto riguarda i numeri l’ho fatti solo per far capire la gravità della situazione, ma preferisco fare il raffronto con gli altri Paesi Scandinavi… e i numeri, purtroppo, non sono a favore della Svezia.
      E, proprio in un’intervista rilasciata da Tegnell alla BBC, sembra che l’uica preoccupazione svedese adesso, sia quella che anche gli altri paesi abbiano una ricaduta per poter dire: “avevamo ragione noi!” e salvare la faccia.
      Cinici e ipocriti.

  2. Credo che nessuna nazione ha capito davvero cosa fosse questo covid-19, tutti sono andati a braccio, senza aver valutato bene la situazione, sia sanitaria che finanziaria. La prima forse e dico forse è stata arginata con la chiusura totale, ma la seconda invece è stata un caos totale. Tra qualche mese, avremo una crisi totale, e la spada del corona virus ancora sul capo.

    1. Purtroppo hai ragione, abbiamo preso troppo sottogamba questo virus e questo ha portato a tutto quello che è successo.
      E quello che succederà conn la recessione in corso…
      Ma supereremo anche questa ❤️

  3. In Italia c’è stato il massimo rigore per due mesi. Adesso da due giorni è lo sbraco totale… tipico atteggiamento italiano… molti si aspettano pesanti ricadute

    1. L’Italia è stata la prima ad essere colpita, e proprio lì dove c’è forse la più alta densità abitativa (per fare u raffronto, la Lombardia ha la stessa popolazione della Svezia su un territorio che circa 19 volte più piccolo 😉 ) ed È stata attaccata a e derisa da tutta la UE quando ha deciso di chiudere. Poi, piano piano, tutti hanno seguito l’esempio e penso, spero, che questo abbia influito a contenere il virus e il numero dei decessi. Certo, adesso vedremo come va con la fase 2, ma devo comunque fare un encomio al popolo italiano che si È comportato davvero alla grande.
      Meno agli svedesi, sia per la loro scelta di non chiudere che per il loro comportamento. Vedremo 😉

      1. È notizia di ieri. 2 km di coda per entrare in una Ikea a sud di Roma. Ripeto: temo che il virtuosismo finora mostrato a breve verrà capovolto. Mi auguro di no

  4. Bè mi piacerebbe sapere ora che ci hanno superato nei numeri, come la pensano. Troppa superiorità e giudizi impropri. Per poi alla fine pagare in perdite umane. Peccato non aver visto lungo. Un abbraccio. Isabella

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