Metteteci il Cuore! / Do it with your Heart!

Dopo “solo” 1550 km (dei 3500 previsti), dopo solo 52 giorni invece che 120, dopo 50000 m di dislivello attivo, esattamente un anno fa si concludeva la mia più grande avventura: Wandering Italia.
Per ricordarla, ho scelto questa foto del Lago Chiaretto che, proprio nell’ultimo giorno scendendo dal Monviso, mi si è presentato nella forma di un cuore, un gioiello turchese incastonato in un paesaggio da sogno.
Ricordo ancora quelle emozioni nel vederlo, il viaggio che a mia insaputa stava per finire e che, come d’incanto, prese il senso di tutto riempiendomi completamente.
Il cuore, quello che lungo il tragitto ho lasciato, che durante tutto il cammino è cambiato e che, dopo un anno lo so, mi ha reso un uomo diverso.

Sono un uomo felice?
Non lo so, la felicità è un picco e difficilmente si raggiunge, o se lo si fa dura a volte troppo poco per definire una situazione.
Sono un uomo sereno?
Decisamente sì, la vita ha da allora un sapore diverso, non ho più la malinconia del tempo trascorso né quello a venire, ma vivo serenamente il presente.
Sono un uomo più forte?
Indubbiamente, nel profondo. E non per quello fisico che ho fatto, per le difficoltà e le fatiche che ho affrontato, ma per il solo e semplice motivo che adesso mi conosco meglio, a fondo, e non devo più dimostrare niente a nessuno se non a me stesso.

Ecco perché, ad un anno di distanza, continuo a celebrare quell’impresa, nonostante la sua interruzione prematura, e continuo a cercare di consigliare a tutti quelli che sono infelici della propria vita, di mettersi alla prova, di mettersi in discussione, di testare i propri limiti.

Non dovete fare un cammino del genere, non dovete prendere e partire, non dovete fare una scelta drastica!
Ma cercate, ogni giorno, di non lasciarlo passare inutilmente, ma di viverlo a fondo.

Cercate ogni giorno di spendere tempo con voi, di ascoltarvi.
Cercate ogni giorno di vincere una vostra paura, anche piccola.

Prendete in mano quel telefono e fate quella telefonata!
Prendete coraggio e parlate apertamente in pubblico!
Buttatevi in acqua e imparate a nuotare, iscrivetevi ad un corso ed imparate a ballare!
Andate dal capo e mettete in chiaro la situazione!
Andate da un amico e abbracciatelo per consolarlo senza sentirvi stupidi!
Chiedete scusa mettendo da parte l’orgoglio!
Fatevi valere se avete ragione!
Dichiaratevi alla persona che amate in segreto!
Vivete la vita, ogni giorno!

Fate tutto quello di cui avete paura, poco alla volta vi ritroverete a superare dei limiti che sembravano insormontabili!
E se qualcosa andrà male, almeno ci avete provato…
E vi sentirete più leggeri.

E solo quando si è veramente leggeri si può volare in alto.
Che a restare fermi la vita non cambia…

Metteteci il cuore!

After “just” 1550 km (of the 3500 planned), after only 52 days instead of 120, after 50000 m of altitude difference, exactly one year ago I ended up my biggest adventure: Wandering Italia.
To remember it, I chose this photo of Lake Chiaretto that, on the last day coming down from Monviso, it showed itself in the shape of a heart, a turquoise jewel set in a dream landscape.
I still remember the emotions I felt when I saw it, my happiness for a journey that was about to end, even if I didn’t know it, but it showed me the meaning of all, filling me inside.
The heart: the one I left along the way, the one that changed during my journey and, after a year I know, made me a different man

Am I a happy man?
I don’t know, happiness is a peak, sometimes it’s difficult to reach it, and anyway it last only a moment, too short to become a state of living.
Am I a serene man?
Definitely yes, life has since then a different flavour, I no longer have the melancholy of the time spent nor the one to come, but I serenely live the present.
Am I a stronger man?
Undoubtedly, deep down. And not for what I did physically, for the difficulties and struggles I faced, but for the simple reason that I now know myself better, thoroughly, and I no longer have to prove anything to anyone except myself.

That is why, one year later, I continue to celebrate that undertaking, despite its premature interruption, and I continue to try to advise all those who are unhappy about their lives, to test themselves, to question themselves, to test their limits.

You don’t have to do a journey like that, you don’t have to take and leave, you don’t have to make a drastic choice!
But try, every day, not to let it pass unnecessarily, but to live it completely.

Try every day to spend time with yourself, to listen to your deepest needs.
Try to overcome your fears every day, even a small one.

Pick up that phone and make that phone call!
Take courage and speak openly in public!
Jump into the water and learn to swim, sign up for a course and learn to dance!
Go to the boss and make the situation clear!
Go to a friend and hug him to console him without feeling stupid!
Apologise by putting pride aside!
Assert yourself if you are right!
Declare yourself to the person you love in secret!
Live life, every day!

Do everything you fear, little by little you will end up overcoming limits that seemed insurmountable!
And if something goes wrong, at least you have tried
And you will feel lighter.

And only when you are really light can you fly high.
That on the ground life remains unchanged …

Do it with your heart!


12 thoughts on “Metteteci il Cuore! / Do it with your Heart!

  1. Manuel sono senza parole…a parte il fatto che leggendo il tuo splendido articolo mi sono ritrovata in ogni tua riflessione…forse abbiamo attraversato la stessa “crisi esistenziale” che come dici tu invece di fermarci ci ha fatto mettere alla prova e non per dimostrare qualcosa a qualcuno ma a noi stessi…Abbiamo trovato il coraggio di affrontare le nostre paure senza farci paralizzare e questo è il primo, fondamentale passo per uscire dal “buio”…Parola chiave CORAGGIO❤
    Ti lascio una frase di Oriana Fallaci che mi ha trasmesso la forza di affrontare il mio primo viaggio in solitaria due anni fa: “Il coraggio è fatto di paura”
    Un abbraccio e buona serata

  2. Quanti furiosi temporali hai passato nella tua tendina dispersa sui monti?
    Ti sei cacato sotto?
    Io vorrei fare qualche weekend simile ma non so se avrò abbastanza preparazione fisica, se riuscirò a portarmi abbastanza cibo e acqua per non soffrire sete e mancanza di energie nel bel mezzo dell’impresa, non so se mi riuscirò a dormire, se riuscirò a non scoraggiarmi………

    Come ha detto una commentatrice qui sopra “Il coraggio è fatto di paura”, ma che paura!
    In questo periodo , in montagna, non passa serata senza un temporale che pare la fine del mondo!
    Io qualche avventura simile l’ho già provata e una cosa che mi ha colpito molto è stato quel…. rendersi conto che “esserci per davvero, lì, in quel momento” è molto diverso dal “vederlo in tv o immaginarlo”.

    1. Ti dico la verità, non hop mai avuto serie situazioni di pericolo, a parte un paio di incontri ravvicinati con dei cinghiali e il sentire ululare i lupi in una notte. Per il resto con il tempo sono stato fortunato, ho preso acqua e temporali, ma mai nulla di seriamente pericoloso.
      Per quanto riguarda quello che vuoi fare, se posso darti un consiglio non strafare, ma cerca di goderti la cosa, magari inizia da una notte in natura, in tenda, con la sicurezza magari della macchina a poche centinaia di metri.
      Fatti piacere la cosa, altrimenti può precludere il futuro.
      Se non lo hai letto ti lascio il link all’articolo della mia prima volta assoluta in tenda in Natura:

      https://manuelchiacchiararelli.wordpress.com/2018/09/21/la-mia-prima-volta-my-first-time/

      1. Interessante la considerazione “altrimenti può precludere il futuro“.
        Ho già fatto avventure solitarie nella natura e l’aspetto negativo in effetti si fa sentire e un po’ mi ha segnato.
        La mia perseveranza sta nel fatto che certe cose penso di averle proprio nel dna, cioè non sono una scelta ma un istinto.
        (Anche se purtroppo i fatti della vita mi precludono la possibilità di dare libero sfogo a questi miei desideri)

      2. Perché penso che se forse avessi avuto una mia prima volta disastrosa (a parte il fatto che poteva esserlo visto che rischiai di amputarmi un piede con l’accetta 😂) forse non mi sarei goduto il resto, avrei avuto paura nel rifarlo.
        E ti dico che adesso che, per un motivo o per un altro è un anno che non dormo in tenda, non dico che ho di nuovo paura ma non è più normale. E infatti ho deciso di tornare, per rimettermi alla prova e riscoprire la bellezza del selvaggio vissuto appieno.
        Se puoi, cerca di farlo, come dicevo a piccoli passi, ma vinci piccoli timori e tentennamenti.
        Un passo alla volta, no?

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