L’Importanza delle Piccole Cose / Small Things Matter

Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per te?

Dopo aver pubblicato, sia qui che su altre piattaforme, i due articoli sul superamento dei limiti e sulla possibilità di cambiare la vita, ho ricevuto molti commenti che mi hanno fatto pensare e scrivere quindi questo pezzo.

Molta gente vorrebbe cambiare la vita, molte persone sono insoddisfatte della loro situazione attuale, ma pochi prendono una decisione e, ancora meno, trovano il coraggio per fare il cambiamento.
Perché?

Perché manca la forza.
Perché marca l’energia giusta, quella positiva e propositiva.
Perché, in poche parole, manca la voglia di cambiare veramente.

Quindi, se ci pensiamo, è un controsenso: vorremmo cambiare eppure non vogliamo farlo?

Il problema è che viviamo con il pilota automatico inserito, forse da troppo tempo, e invece di guidare noi stessi lungo il percorso della nostra vita, ci lasciamo trasportare.
Viviamo di routine e di noia, di giorni tutti uguali che diventano prima mesi e poi anni in cui, lentamente, ci lasciamo andare.

Per esperienza personale, ma anche secondo quella di molti con cui ho scambiato opinioni a riguardo, finiamo per arrivare a vivere in una situazione di apatia: la routine ci ammazza, ci assopisce; il lavoro che facciamo, e che magari odiamo, ci toglie l’energia; abbiamo la convinzione che stiamo sprecando il nostro tempo ma, al tempo stesso, non abbiamo la forza per fare nulla.

Ecco allora che subentra l’importanza delle piccole cose.
Parlo di cose che all’apparenza possono sembrare stupide, insignificanti, ma sono invece il primo passo essenziale per ritornare a ritrovare l’energia e la forza, ma anche il coraggio e la sicurezza, che ci possono portare al cambiamento.

Non possiamo pretendere di iniziare a fare alpinismo partendo direttamente dall’Everest, no? O imparare a nuotare cercando di attraversare la Manica?

Pensando a questi due esempi, volutamente ad effetto, mi sono letteralmente illuminato realizzando un’importante verità: anche la mia depressione non iniziò da un giorno all’altro, ma fu una lenta, graduale ed inesorabile discesa verso quegli abissi.
Perché?

Perché ogni giorno perdevo la forza.
Perché ogni giorno accumulavo piccole dosi di energia negativa e sterile.
Perché a poco a poco perdevo la voglia di fare qualcosa, qualunque cosa, che mi facesse stare bene.
Fino ad arrivare a perdere la voglia di vivere.

Ricordo che smisi di scrivere, a poco a poco, e subito dopo persi anche la voglia e l’ispirazione per dedicarmi alla fotografia: due delle cose che amavo di più, furono a poco a poco volutamente allontanate dalla mia vita.
Poi smisi di fare sport, smisi di cercare un altro lavoro, smisi di leggere, smisi di sorridere: passavo rassegnato le mie giornate con il pilota automatico inserito.
Smisi di fare tutte le cose che mi facevano stare bene, partendo dalle grandi per arrivare fino alle più piccole.

“Lentamente muore…” Vi ricordate quella poesia, vero?

Ecco perché, allora, le piccole cose diventano così importanti: perché attraverso tutti quei piccoli gesti, quelle piccole azioni che ci fanno stare bene, riusciamo a mantenere la nostra forza, incrementare la nostra energia positiva e aumentare la voglia di vivere e di cambiare!

Non dimenticarti mai di queste piccole cose, di prenderti ogni giorno del tempo per te stesso e per fare ciò che ti fa stare bene.

Iniziando dalle piccole cose…

E allora: Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per te?

When was the last time you did something for yourself?

After having published, both here and on other socials, the two articles about overcoming the limits and on the possibility to change our life, I received many comments that made me think and write this post.

Many people would like to change their lives, many people are dissatisfied with their current situation, but few take a decision and, even less, find the courage to make that change.
Why?

Because of the lack of strength.
Because of the lack of the right energy, positive and proactive.
Because, at the end, of the lack of the will to really change.

So, if we think about it, it is a contradiction: we would like to change and yet we don’t want to do it?

The problem is that we live with the autopilot on, perhaps for too long, and instead of driving ourselves along the path of our life, we let ourselves be carried away.
We live in routine and boredom, meaningless days become months and then years in which, slowly, we let ourselves go.

From my personal experiences, but also according to many others with whom I exchanged opinions about it, we end up living in a situation of apathy: the routine kills us, makes us drowsy; the work we do, and maybe we hate, takes away our energy; we end up to believe we are wasting our life but, at the same time, we do not have the strength to do anything about it.

Here, then, is why small things are so important.
I’m talking about things that may seem silly, insignificant, but are instead the first essential step to return to recovering energy and strength, but also courage and security, which can lead us to a real change.

We can’t expect to start mountaineering directly from Everest, right? Or learn how to swim by crossing the Channel?

Thinking about this two extreme examples, I literally lit up realising an important truth: even my depression didn’t start from one day to another, but it was a slow, gradual and inexorable descent towards those depths.
Why?

Because day after day I lost strength.
Because day after day I accumulated small doses of negative and sterile energy.
Because little by little I lost the desire to do something, anything, that made me feel good.
Until I lost the will to live.

I remember that I stopped writing, little by little, and immediately afterwards I also lost the desire and the inspiration to dedicate myself to photography: two of the things I loved most, were gradually and deliberately removed from my life.
Then I stopped playing sports, I stopped looking for another job, I stopped reading, I stopped smiling: I spent my days with a resigned autopilot on.
I stopped doing all the things that made me feel good, starting with the big ones to get to the smallest.

“Die slowly…” Do you remember that poetry, right?

That’s why, then, the little things become so important: because through all those little gestures, those little actions that make us feel good, we manage to maintain our strength, increase our positive energy and increase our will to live and to change!

Never forget these little things, always find time for yourself and do what makes you feel good.

Starting with the little things …

And then: When was the last time you did something for yourself?


18 thoughts on “L’Importanza delle Piccole Cose / Small Things Matter

  1. È proprio vero. Siamo noi gli artefici del nostro destino e dobbiamo avere il coraggio di analizzare ciò che ci rende felici e lasciare andare via ciò che ci rende tristi e sofferenti.
    La decisione difficile è proprio il cambiamento. Ci spaventa qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo ma come capire quale tipo di vita vuoi se non decidere di provare, tentare? ” tra dire e il fare c’è di mezzo il mare”… E allora buttiamoci! Dobbiamo essere in grado di lasciare i giudizi, le oppressioni e le mentalità chiuse e decidere volontariamente cosa fare per stare bene che sia nel lavoro, in amore, in amicizia, nella vita.

    1. Penso che dovremmo essere tutti un po più egoisti, nel senso buono della parola.
      Dobbiamo pensare a noi stessi prima di tutto, per essere felici noi e, quindi, fare felici chi ci circonda.
      Senza paure!
      Grazie del commento!

  2. Famous Quotes

    “It’s the little things….”
    “Don’t sweat the small stuff (and it’s all small stuff).”
    “That’s one small step for [a] man, one giant leap for mankind.”

    I think what you said is exactly how apathy leads to depression. Loss of will power comes about by compounded small (or large) defeats along life’s journey.

    Self defeat by attrition. To this you pose a reverse of polarity; take small step back to self empowerment.

    Brilliant. Bravo! I’m so glad I read this today.

    1. First at all thank you so much, I’m glad you read it and even more happy you liked it so
      much!
      I also think something: depression is scarily increasing world-wide, in the last decade or so, and it’s a fact.
      Maybe because socials take even more time we could spend doing some little small things for us?
      Wake up, work and socials, socials while commuting, socials while sitting in the bathroom, socials in the evening with an eye on the tv watching maybe a stupid reality-show…
      And no time for us, even for the smallest things!
      Maybe i will write something about it 😉😃

      1. To what you suppose, NO DOUBT! Too much input; constant connection in ways that keep is so externally focused without (much) thought, with little pursuit of meaning or self enrichment.

        For those that aren’t so social, this leave very little venue to explore more; less variety by which to learn…TOO MUCH solitude.

        Both can lead to depression. But you did outline the perfect cure. So I’m glad you wrote something about it. Anyone that reads it (and takes it to heart) might go about a process to either connect more or less through social media and develop real live human relationship LIKE WE EVOLVED TO DO. LOL

  3. Grazie per questo testo.

    Lacrime di gioia
    Scintille di verità
    Il tutto da semplici parole
    Che di semplice non hanno nulla

    In ciò che hai realizzato
    Hai racchiuso la vita di molti
    Uomini e donne
    Vittime di un mondo ingiusto
    Oppure
    Vittime di sé stessi/e?

    Eppure,
    Quanta magia abbiamo davanti ai nostri occhi?
    Quanta magia, diamo per scontata?

    Nella nostra rincorsa
    Verso la pausa pranzo, la serata, il weekend o le ferie
    Nella nostra nostalgia
    Verso un “ieri” che mai ritornerà

    In tutto questo
    Perdiamo contatto con il presente
    L’unico attimo vero, degno di essere vissuto
    Cessiamo di esistere
    Ci trasciniamo in un baratro

  4. Come sempre mi trovo d’accordo con te Manuel…Anche io 3 anni fa stavo lentamente sprofondando nel baratro ma per fortuna mi sono salvata in extremis facendo qualcosa per me. Per il mio 34emo compleanno mi sono regalata il biglietto per Saint Jean Pied de Port, punto di partenza del Cammino di Santiago: 850km da percorrere da sola con lo zaino in spalla.
    Era sempre stato il mio sogno di ragazza fare un viaggio in solitaria e con le ultime forze che mi restavano ho trovato il coraggio di buttarmi battendo tutte le paure che mi si sono parate di fronte.
    Il Cammino mi ha cambiato la vita. Lo sai qual è stata la lezione più importante che mi ha insegnato?
    La gratitudine.
    Ho scoperto infatti che la felicità si nasconde nelle piccole cose.
    Quando si comprende questo, si riesce a gioire anche di un’alba, di un abbraccio, di un sorriso, di un gelato…e ci si sente fortunati per ogni singolo giorno che viviamo perchè sappiamo che è un regalo❤

    1. Prima di tutto contentissimo che anche tu ti sei salvata in extremis, a volte bisogna sprofondare per poi risalire 😉
      Secondo, d’accordissimo con te: c’è così tanta bellezza nelle piccole cose che ci circondano che abbiamo continuamente la possibilità di ricaricarci di energia positiva… sta a noi la scelta! 😉

  5. È assolutamente fondamentale essere sempre in grado di riempire la propria vita con quello che realmente ci procura soddisfazione ed interesse, aldilà di quello che le circostanze ci forzano ad ingozzare “per andare avanti”. In questo senso il fare qualcosa per sè deve essere parte della quotidianità per permetterci di essere sempre in armonia con la vera essenza del proprio essere. Purtroppo nella società attuale messaggio si è perso a vantaggio dell’apparire una vita fatta di plastica lucida e di modelli di comportmento che non corrispondono alle proprio sentire ma sono semplicemente imposti dalla maggioranza o dai trend alla moda del momento. Identificare e restare coerenti con la propria essenza, aldilà delle mode e delle pressioni sociali, è la più grande sfida dei nostri tempi.

    1. Completamente d’accordo, penso che molti non fanno ciò che piace loro per non essere giudicati, perché non è trend, non è cool. Quella è una bella sfida, sicuramente.
      E poi c’è quella di cercare di trovare l’energia e la voglia anche quando il mondo attorno te la toglie completamente, cosa assolutamente difficile quando, per esempio, passi 40 ore a settimana in un luogo di lavoro che odi, più magari altre 10-15 o 20 ore a settimana per arrivarci.
      È dura, molto dura… ma È per quello che diventa importante trovare anche solo 1 ora al giorno per noi!

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