Il lavoro nobilita l’uomo…

Ho sempre avuto un rapporto contorto con il lavoro, ossia non sono ancora riuscito a capire quanto questo influenzi la vita privata e viceversa.
Fino a poco tempo fa mi lamentavo di come il mio lavoro mi togliesse completamente l’ispirazione e, soprattutto, la voglia di fare: facevo il mio dovere di bravo cittadino, lasciando scivolare la vita su di me, in attesa di qualche weekend o del mese di ferie.
E questo aveva un’influenza negativa anche sulla mia vita privata.
O era il contrario?
Difficile capire il nesso, difficile scindere le due cose.
Adesso continuo ad odiare il mio lavoro, non perché non abbia voglia di lavorare, ma perché continuo a reputarlo un’inutile perdita di tempo, quando al di fuori ci sarebbero milioni di cose da fare, un’intero mondo da scoprire.
Mi viene in mente una frase letta sul web – Lavori per comprarti la macchina per andare al lavoro – oppure chi diceva (non ricordo chi) che inventano e ci danno lavori inutili da fare solo per tenerci impegnati.
Ma adesso apprezzo il mio lavoro perché, durante, posso portare avanti i miei innumerevoli progetti, sfruttare la mia attuale attuale fase creativa: lavoro poco, e vengo pagato, in un certo modo sfruttando e fottendo il sistema che non ho mai accettato.
E allora il lavoro non diventa più un peso, ma un mezzo per migliorare la propria vita, per inseguire i propri sogni.

Il modo per arrivare a quando, con il sorriso in faccia, mi licenzierò per prendermi il tempo, e il mondo, che mi spetta.


3 thoughts on “Il lavoro nobilita l’uomo…

  1. Isn’t it only possible when the work actually allows you to do that? Some of us have to be busy working all the time they spent there…

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