Al Bivio: prendere o lasciare…

(in questo momento di quasi nulla ispirazione, un vecchio racconto – Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale)

L’indecisione lottava snervante contro la consapevolezza.

Era convinto che così non si potesse più andare avanti, eppure ancora una volta non riusciva a compiere quell’ultimo passo.

Ultimi dannati centimetri, impossibili da colmare quando la paura ti blocca.

Sarebbe bastato veramente poco quella volta, eppure le ultime parole di lei lo avevano inchiodato, paralizzato.

Confuso, ecco cosa era adesso.

Poco prima nella sua testa era tutto chiaro, preciso, giusto. Sapeva benissimo cosa avrebbe dovuto fare, quale la decisione migliore da prendere. Per se stesso. Per tutti e due forse…Per una relazione che comunque non aveva futuro, non poteva averlo.

Punto, a capo, e fine del discorso!

Aveva provato a vagliare diverse ipotesi, ad immaginare improbabili scenari. Ma la parola fine era sembrata la sola e unica soluzione possibile.

Eppure adesso non ne era poi più convinto come prima, o almeno, la sua presa di posizione lottava adesso prepotentemente contro un dubbio che sentiva crescere in lui.

Erano stati ore seduti in macchina a parlare, ad urlarsi contro le proprie ragioni, a vomitarsi addosso le colpe di cui, sempre l’altro, avrebbe dovuto farsi carico.

Per quella storia che non era mai riuscita a decollare…

Ore di rabbia, rancore, tra i fumi delle decine di sigarette fumate e il nervoso di mani che sbattevano sul cruscotto, che cercavano risposte perse tra i capelli, nelle pieghe dei vestiti, stando sempre ben attente ad eludere l’altro…Non per una carezza, neanche per uno schiaffo…

E gli occhi, anche loro sfuggenti, guardinghi, paurosi di cadere dentro quelli dell’altro per timore di dover accettare una realtà diversa da quella che le parole provavano a delineare.

Ore di litigio, l’ennesimo, quello che per lui doveva essere l’ultimo.

Aveva anche pensato di non darle nessuna spiegazione quella volta, prendere e sparire del tutto proprio per evitare di dover tornare ancora una volta sui soliti discorsi, sui soliti rimpianti..

Sarebbe stato più facile forse, sicuramente più vigliacco. E certo non si sarebbe trovato in quella posizione scomoda, spalle al muro, nella quale adesso era.

In bilico, ad un semplice interminabile passo dalla liberazione o dalla condanna di futuri rimorsi per non averci provato ancora.

“Guardami negli occhi Luca! e dimmi che è veramente tutto finito….”

Aveva tentennato, preso tempo, stretto i denti e acceso l’ennesima sigaretta.

Lei gli tolse gli occhiali da sole.

“guardami negli occhi, adesso, e giurami che non vorrai rivedermi mai più…”

Si era voltato verso di lei, si immerse nel mare profondo dei suoi occhi cristallini.
E non sapeva più cosa dire….


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