La più bella di tutte

Mi è venuto in mente ieri mentre stavo guidando, così la sera sono andato a controllare: da poco è corso il ventesimo anniversario dalla prima cosa che ho scritto, una poesia.
Niente di importante, solo una commemorazione personale.
Così sono andato a riprendere e sfogliare i miei diari dove annotavo le mie poesie, i miei pensieri, i miei racconti (prima che, ahimè, sono passato anche io ad usare il computer…).
Ho sbirciato qua e là, riletto qualcosa, sfogliato le pagine dei ricordi: li, in quei tre diari impolverati e ingialliti dal tempo, c’è quasi metà della mia vita.
Ci sono gli anni della ribellione, o del delirio come amo chiamarli, in cui cercavo a tutti i costi di trovare un posto nel mondo.
Ci sono le mie vittorie, le mie sconfitte, i miei sogni e le mie domande.
Ci sono alcune donne, qualcuna che è riuscita a riempire anche più di una pagina, qualcun’altra solo poche righe.
Ci sono le mie montagne, amiche intime e fedeli, e le mie fughe in Natura, come punto fermo in tutti questi anni.
Vent’anni di vita tra le mani..
E mentre sfogliavo, anno dopo anno, rivedevo immagini, persone, sensazioni e odori che custodisco nel bagaglio dell’esistenza che mi porto dietro.
E sono andato a pensare alle migliaia di foto che ho di tutti questi anni, sovrapponendole mentalmente alle cose che leggevo.
E pensavo: qual’è la cosa più bella che abbia mai scritto? E la foto più bella che abbia mai scattato?
Impossibile stilare una classifica, non ci riesco: alcune sono belle, almeno personalmente, ad altre sono affezionato per i ricordi che riescono a rinverdire (nel bene e nel male); altre le detesto addirittura, lontane come sono da quello che sono diventato adesso (ma che comunque sono state essenziali nel processo della mia maturazione).
Qual’è la più bella di tutte?
Nessuna forse, perché mi sembra sempre che manchi quella parola giusta, quella frase, quel particolare non messo a fuoco a dovere…
E allora la più bella di tutte sarà quella che scriverò, o scatterò, in futuro.
Eternamente insoddisfatto, lo so, ma per mia scelta, se questo aiuta a crescere, a cercare, a vivere…


13 thoughts on “La più bella di tutte

  1. come ti ho scritto in un passato commento, credo che l’insoddisfazione (nel senso di costruttiva autocritica) aiuta a crescere ed a migliorarsi. mi piacerebbe leggere qualche tua ‘vecchia’ poesia. buon proseguimento di giornata

    1. Grazie a te, prima di tutto…infatti proprio grazie alla “chiacchierata” sull’altro post che ho fatto il collegamento scritti-foto 😉
      Rileggendo le vecchie poesie mi accorgo di essere lomtano anni luce da quel me, ma al tempo stesso È come se riprendessi per mano il mio passato
      Chissà che qualcuna non la pubblichi 🙂
      Buona serata!

  2. Bellissimo e condivisibile….davvero. Anche a me è capitato di riprendere in mano vecchie poesie, vecchi tentativi di testi di canzoni, pensieri, stralci di racconti….ricordi lontani, a volte belli, spesso brutti, ma per ogni virgola ho provato tenerezza e orgoglio…tenerezza per la me stessa di quei tempi, orgoglio perché nonostante tutto sono riuscita a superare molte cose e ad arricchirmi di bagaglio di vita. Credo sia il proposito che ognuno di noi dovrebbe avere: puntare sempre ad avere nuovi ricordi.
    Ciao Manuel.

    1. Quello sempre, poi per noi che scriviamo È necessario avere sempre nuovi stimoli…anche se questi sono un dolore enorme. Ne abbiamo bisogno, per scrivere il diario dei nostri ricordi.
      Grazie del passaggio Stephy.

  3. …ed io me ne esco con la solita affermazione, mi perdonerai…spero!
    Come sei tenero!
    A me fai tenerezza, sarà perchè sono una mamma italiana…ma ti sento così, ti leggo e ti percepisco come un bimbo sempre alla scoperta di qualcosa…soddisfatto o insoddisfatto.
    Il tuo blog ti rispecchia profondamente, come pure la tua foto…quel qualcosa di assolutamente velato ma distinto nei lineamenti.
    Mi ricordi molto un amico che io chiamavo ,malinconia…ma non perchè tu sia malinconico…era quella testa un po’ chinata da una parte …quel modo di osservare il mondo…come se ne facesse parte a sua insaputa.
    Poi anche lui se n’è andato dall’Italia…ora è più sereno, e quell’aria malinconica l’ha persa.
    Smettere di cercare è come smettere di crescere…di amare, di scrivere e di fotografare.
    Occorre per fare tutto questo un’ anima sensibile..attenta e curiosa.
    Tu ce l’hai…
    bello questo post, bello te e bello anche quello che un giorno fu brutto.
    E di foto ne scatterai tante e tutte saranno un piccolo passo verso quello che cerchi…accompagnato da parole solo tue.
    Ciao Manuel…
    vento

    1. Grazie per il bel commento!
      Non so se sia la sindrome di Peter Pan, ma se cercare sempre cose nuove, cercare spiegazioni e le verità nascoste nelle cose, chiedersi oggi per magari trovare risposte un domani ecc significa essere un bimbi, allora forse lo sono.
      questa ricerca può creare anche problemi, il continuo non essere mai “rilassato” e appagato…ma sono io, e ho voglia di crescere 🙂
      Grazie ancora, un abbraccio

  4. Peter è un eterno bambino che non vuol crescere…che non vuole responsabilità.
    Così vengono definiti quegli uomini che restano dei bimbetti…simpatici ma assolutamente irresponsabili. Mica si chiedono il perchè delle cose..le fanno e basta…tanto se combinano un guaio c’è chi li risolve per loro..
    Tu se ti definisci un po’ Peter è perchè cerchi continuamente quell’isola in cui approdare… e vivere così come sei.
    Ben inteso, a volte il continuo cercare e sentirsi insoddisfatti diventa insofferenza…e allora poi qualcuno ti domanderà : ma che vai cercando? e tu non saprai che rispondere.
    L’autocritica e l’analisi son terapie giuste ma vanno sapute fare.
    Sono convinta che sei anche un sognatore…che sai guardare oltre e in quell’oltre c’è la ricerca del meglio…ma credo nell’equilibrio …che ne dici?
    ..non importa una risposta…
    A presto
    vento

    1. Come non conta una risposta
      Più che un sognatore, orse sono un utopico, nel senso che sono alla ricerca del perfetto in tutto, anche dove non ci può essere.
      E se questo aiuta a migliorarsi, fa vivere anche nell’insoddisfazione certo, ma, superati quei momenti, non ti importa di rispondere alla domanda degli altri, tu in cuor tuo lo sai e questo è quello che conta

  5. Mi ricollego agli ultimi miei post con relativi tuoi commenti a questo tuo magnifico post. Questo tuo articolo è per me un’importante lezione di questi giorni. E trovo la tua chiusura eccezionale e così carica di forza e speranza:
    “E allora la più bella di tutte sarà quella che scriverò, o scatterò, in futuro.
    Eternamente insoddisfatto, lo so, ma per mia scelta, se questo aiuta a crescere, a cercare, a vivere …”
    Nuovamente grazie e scusami, ma non sapevo come altro dirti che anche questo è un bellissimo post! 🙂 Un grandissimo saluto, Manuel!

    1. Mi fa piacere che abbia suscitato in te così tanta forza e speranza….Vedrai che presto troverai una risposta a molte delle tue domande e le tue incertezze di oggi. Ma il fatto che ti chiedi, ti interroghi guardandoti attorno, dimostra che sei una persona artistica, emozionale, attenta…e soprattutto uno scrittore.
      Ciao Andrea, e grazie a te !

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