Ama il prossimo tuo…

Un mio amico su Facebook ha pubblicato questo video.

Ce ne sono parecchi, sul genere, e già da questo mi chiedo se questi piccoli gesti di amore, o di semplice cortesia, siano qualcosa di speciale che deve, quindi, essere immortalato. Pare di si…

Ho già parlato, seppure sotto un altro aspetto,  di come la penso al riguardo, dell’importanza di aiutare gli altri anche e soprattutto nelle piccole situazioni quotidiane, e di come, per un certo verso, questo finisca poi con il giovare a no stessi. (per chi volesse leggere: qui)

Guardando il video, quello che mi ha colpito maggiormente, sono le facce sorprese di chi assiste a queste “inusuali” situazioni. Le stesse facce sorprese che si incontrano per strada, al supermercato o al lavoro, quando provi a fare una cortesia, un favore , o soltanto provi a dare una mano a chi , in quel momento, ne ha bisogno.

Non sono un santo, né tantomeno offro l’altra guancia, ma mi piace fare, quando è possibile, la mia “buona azione” quotidiana. Mi fa stare in pace, mi fa sentire bene…

Parto dal presupposto che gesti come il tenere aperta la porta per gli altri, o lasciar passare avanti le persone anziane, o lasciare il posto sull’autobus a chi ne ha bisogno, giusto per citarne alcuni, dovrebbero, a mio avviso, essere la normalità. Ma spesso, nelle mie buone azioni, mi scontro appunto con quelle facce sorprese, incredule, di chi non si aspetta da uno sconosciuto un simile gesto.

Perché?

Perché siamo finiti con il non aspettarsi nulla di buono dal prossimo? Perché, a nostra volta, siamo sempre meno propensi a fare qualcosa di buono per gli altri?

Per paura? Per pudore? o forse solo per pura e semplice indifferenza?

Siamo sempre più chiusi  in noi stessi, sempre pronti a difendere il nostro territorio da chi si avvicina troppo, anche se con buone intenzioni. Siamo malfidati, paranoici e sospettosi che, dietro una parvenza di altruismo, si nasconda l’inganno.

Certo, questo è concepibile visto tutte le truffe e gli aggiri che si sentono ogni giorno.

E allora, meglio non fidarsi affatto?

Meglio difendere il proprio posto in fila come la vittoria più grande? o addirittura, meglio scavalcare un posto, tagliare la strada, infilarsi da destra ecc ecc?

Meglio correre per prendere l’ascensore per non correre il rischio di doverla spartire con qualcun’altro che invece lasciamo ad aspettare? Meglio fare finta di nulla quando qualcuno davanti a noi perde qualcosa per strada? O meglio, addirittura, appropriarsene subito?

Se ci guardiamo intorno – a scuola, al lavoro, per strada, al supermercato – vediamo che questa è, purtroppo, la normalità. Ed in questa ottica, allora, un piccolo gesto che dovrebbe essere normale, diventa un fatto eccezionale.

Eppure il video che ho postato è stato condiviso più di trecentomila volte, è piaciuto centomila volte e circa trentamila persone hanno espresso la loro approvazione in toccanti e positivi commenti. Le pagine dei social network sono piene di messaggi positivi, di speranza, di amore. E allora, come è possibile che, nella vita di tutti i giorni, sia tutto completamente all’opposto?

Perché fuori c’è la vita vera, le nostre paure, le nostre limitazioni..

Siamo sempre più chiusi in no stessi, nelle nostre vite, nei nostri problemi. Tutti, da soli, a correre, correre sempre: per andare al lavoro, per fare la spesa, per fare shopping, per andare in ferie.  I soldi, il possedere e l’apparire nascondono l’essere.

 

Oggi mi sono fermato su una panchina a gustarmi un timido raggio di sole. Davanti a me, in mezzo alla piazza, un’uomo senza gambe chiedeva l’elemosina. Per tutta la durata della mia sigaretta non si è fermato nessuno: tutti passavano veloci davanti, voltavano lo sguardo cercando forse di scacciare così il senso di colpa.

Perché?

Sono convinto che molti avrebbero voluto agire diversamente, ma c’è qualcosa che li frena.

Tutti corrono, chiusi in loro stessi, guidati solo da un’unica concezione di vita: gli altri se ne fregano, quindi gli altri non importano.

Forse è per quello che solo vedere qualcuno sorridere diventa un fatto speciale.


24 thoughts on “Ama il prossimo tuo…

  1. Io sono quella che per gli altri si fa in quattro, continuamente però… però corro avanti a prendere l’ascensore perché non voglio dividere quello spazio con nessuno: magari a volte cedo il passo e sono io che resto ad aspettare, ma l’ascensore voglio prenderlo da sola, è una questione proprio di aria, di spazio vitale.

    La persona senza gambe che chiede l’elemosina? Purtroppo esiste un racket dell’elemosina, e certe persone sono per degli ignobili sfruttatori delle galline dalle uova d’oro.

    T’invito a leggere questo pezzo su un blog amico, è inerente: http://dreamingandrunning.blogspot.it/2013/02/io-e-irina.html#comment-form

    1. Beh, l’ascnesore era un esempio come un altro, anche se penso che in quel caso subentri più l’imbarazzo di condividere uno spazio così piccolo con qualcun’altro per un periodo che sembra eterno (qualche comico ci fece anche una gag sopra…)
      Per quanto riguarda il racket delle elemosine, beh, non è essere malfidati a priori? A me piace pensare che, in Svezia dove vivo, questo non esista e privarmi di qualche euro non mi fa ne pù ricco ne più povero. Fa specie vedere gente in pelliccie e capi firmati passare davanti e fare finta di niente…
      Comunque, ho letto l’articolo: bello. Grazie!

  2. Mentre porgo qualche spicciolo a chi me lo chiede, porgo anche un sorriso… se i soldini gli permetteranno di mangiare, il sorriso, penso, forse solleverà, anche solo di poco, il suo cuore… e per me sarà già una conquista… per me…

  3. In merito al “prossimo”, è da tempo che desidero dare una mia visione del significato… anche se a volte penso, presuntuosamente, che non sia solamente mia ma che possa avere una valenza che vada oltre il soggettivo… leggerai…

    1. Si, come ho poi risposto anche ad Andrea, un sorriso, dato o ricevuto, significa molto di più di un semplice gesto. Eppure molti si sono dimenticati come si fa….
      omunque, aspetto (con ansia) il tuo racconto 😉

  4. Tanto bello il video, tanto belle le tue parole! Hai proprio ragione. Il mondo ci scorre sempre più veloci sottomano e noi voltiamo la testa dall’altra parte. Mi ricorderò sempre una volta a Torino è caduta una signora per strada. Nessuno si è fermato tranne io e un signore e ancora siamo stati guardati male per aver cercato di prestare aiuto. Eppure dietro quei piccoli gesti si nascondono secondo me significati potenti e assolutamente belli. Perché una gentilezza a volte non costa nulla. Un sorriso è una grande risorsa e può far cambiare la giornata. L’uomo sa dare grande prova della sua umanità in quelle piccole azioni, luoghi comuni come cedere appunto il posto in fila. Ma a volte sembra che ce ne dimentichiamo purtroppo.

    1. completamente in linea con i tuo pensiero, Andrea.
      il fatto poi è, che la gente, si aspetta del bene dagli altri, come se questo piovesse dal cielo…
      come tu dici, piccolo gesti non costano nulla..ma quanto ci fa stare bene un sorriso ricevuto in cambio?

      1. Enormemente! Purtroppo però la gente è appunto molto egoista, vorrebbe avere senza mai dare in cambio. O ancora come hai fatto notare troppo abituata a ricevere senza chiedersi cosa fare per gli altri. Diventa un enorme tesoro colui che compie quel piccolo gesto e che ti procura quel sorriso. Diventa colui da tenere stretto!

      2. Stretto nei ricordi, anche se non rivedremo quella persona mai più nella nostra vita…ma ci ha dato positiva energia, e anche se in infinitesimale parte, ha migliorato la nostra vita.

  5. Un video molto bello e la tua riflessione lo è altrettanto. Purtroppo si dimentica che dare non è privarsi di qualcosa ma arricchirsi, amare ed amarsi di più attraverso gesti semplici ma significativi come un sorriso ^____^

    1. Grazie!
      Vedi, il tuo discorso non fa una piega, ma in un mondo dove a tutto diamo un valore monetario, le azioni gratuite non trovano spazio perchè, appunto, senza un tornaconto immediato, quantificabile e valorizzabile in moneta…ma poi ci lamentiamo del perché siamo infelici…

  6. Penso che la causa di tutto questo “egoismo individuale” sia dovuto principalmente al denaro e a tutto quello che gli ruota intorno; anni di cosiddetto benessere sommati ai martellamenti dei media ( televisione in primis ) hanno sicuramente contribuito a plasmare le menti più deboli in maniera “deformata”. Personalmente penso ( e si avverte nettamente navigando in rete negli ultimi tempi ) che nella gente ci sia tanta voglia di normalità che sta venendo fuori in modo spontaneo.
    Penso che presto sempre più persone non si meraviglieranno più di assistere a gesti che dovrebbero essere la normalità per un essere umano; aiutare il prossimo in modo disinteressato, oltre ad essere una buona medicina per l’anima, è anche contagioso.

    Un saluto

    1. Sono d’accordo con te. A prte le persone maleducate, egoiste e menefreghiste (non possiamo negare che ce ne siano) penso – e spero – che la gente voglia qualcosa di miglore ma sia solamente bloccata, dalla paura, dall’imbarazzo.
      Sperando che sia contagioso come tu dici, possiamo solo continuare, nel nostro piccolo, a fare queste piccole “buone azioni”
      Ciao, e grazie di esserti fermato

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