“Politici drogati” e “Clero pedofilo”

Questi sono i titoli che mi piacerebbe vedere a tutta pagina la prossima volta che qualcuno appartenente a queste categorie venga sorpreso, o semplicemente sospettato di avere a che con sostanze stupefacenti o violenza sessuale nei confronti di minori. E non mi dispiacerebbe se queste fossero solo illazioni, o supposizioni, del giornalista di turno: io avrei già tirato le mie conclussioni. E non mi importerebbe neanche se , iniziate le indagini, si scoprisse che il politico era solo un’addetto alle pulizie o l’esponente del clero fosse un laico chierichetto. Mi aspetteri, indignato come sono dagli allarmi e dalle accuse indiscutibili gettate su queste categorie, che si continuasse a trovare pretesti per incolpare, additare, sputtanare politici e clericali.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio, direte voi. E io condivido in pieno.
Solo che negli ultimi due giorni questo è quello che è successo, sotto gli occhi di tutti, senza essere la prima volta ne l’ultima. Mi riferisco al raid ai danni di tifosi inglesi avvenuto due notti fa a Roma e apparso sulle testate giornalistiche nazionali come fatto del giorno, il più eclatante, quando le attenzioni dovrebbero essere spostate altrove.
Condannando l’accaduto e l’infamità dell’azione (superiorità numerica, uso di armi, non sono certo prova di valore e coraggio) mi dovrebbero spiegare, mi rivolgo ai giornalisti, perché l’attacco sia stato subito accomunato agli ultras laziali. Se hanno pensato che, essendoci la partita Lazio-Tottenham il giorno dopo, dovrebbero convenire con me che questa è una semplice supposizione, o diffamazione (in Italia punita dalla leggese infondata), quando nessuno dei coinvolti (proprietari e personale del pub, vittime, testimoni oculari) abbia fatto riferimento agli stessi, o a sciarpe, vessilli o altri segni distintivi che potessero fare riferimento alla Lazio (gli assalitori avevano caschi in testa per non essere riconosciuti),
I cari giornalisti mi dovrebbero spiegare perché, quando il giorno dopo sono stati arrestati due presunti partecipanti al gruppo, abbiano dovuto sottolineare la loro fede calcistica (ultras romanisti) accomunando ancora una volta un possibile movente calcistico (e un inquietante e organizzato movimento ultras che comunque lega ancora i due romanisti ai tifosi della Lazio) dietro il raid della notte precedente (illazione numero due?).
Mi dovrebbero spiegare perché, non prescindendo più i fatti, negli stessi articoli si inizi a parlare di movimenti neonazisti e collegamenti con il mondo del tifo, iniziando a dare una matrice razzista all’attacco, ma comunque non smentendo il legame con gl ultras (laziali e romanisti) che ormai diventa un dato di fatto (supposizione numero 3?)
Mi dovrebbero spiegare perché, avvenimenti successi poi la sera della partita (un coro sollevato da alcune persone allo stadio “juden tottenham” ovvero “tottenham ebreo”) siano stati collegati direttamente al raid, al tifo, ai neonazisti, ai romanisti ed ai laziali (supposizione numero 4?) senza per altro fare menzione dell’entità e della durata del coro (subito fischiato dal resto dello stadio), ma facendo passare una partita di calcio come 90 minuti di odio razzista da parte di uno stadio intero (questo quanto si poteva comprendere da titoli apparsi sui siti dei diversi organi di stampa). Mi dovrebbero anche spiegare perché uno striscione “Free Palestine” sia eretto a vessillo dell’odio razziale e non come semplice esternazione di sdegno verso la guerra e i genocidi condotti da Israele (congettura numero 5?).
Non riesco a capire come oggi siano state accomunata Roma a Tel Aviv, a questo punto ingrandendo o sminuendo a dismisura quello che accade in due città e due realtà così diverse. E un concilio ebraico mondiale che si occupa di una partita di calcio e di un coro di 30-50 secondi quando, forse, avrebbe altro a cui pensare.
Forse sono lento io, o forse – per fortuna – ho ancora un cervello pensante, ma proprio non riesco a capire il castello di carta di tutte queste notizie costruito con maestria certosina su fondamenta così instabili.
Spero che la giustizia faccia il suo corso, senza prendere in considerazione fede calcistica, stato civile, occupazione e derivazione geografica dei colpevoli (come dovrebbe essere, sempre).
Spero che le smentite arrivino puntuali qualora i collegamenti e le piste si dimostrino solo congetture di qualche penna fantasiosa (che dovrebbe forse prendersi un attimo di pausa, dopo aver chiesto scusa).
Oppure spero che da oggi il “fare di tutta l’erba un fascio” valga per tutti, gettando fango e diffamando intere categorie solo per inventive ed equilibristiche congetture.


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